Disco Music
La Disco nasce nei club underground americani come reazione al vanesio rock dei primi anni Settanta ad opera di personaggi emarginati, vuoi per il colore della pelle (nero), vuoi per la razza (latina), per la sessualità (gay), o per la classe d’appartenenza (operaia). Presto gli interessi economici avrebbero finito per prevalere, annacquando il sound e il relativo stile di vita, mentre il successo della “Febbre del sabato sera” convinceva il pubblico che in fondo fosse solo questione di un film, qualche canzone e poco altro. Ma Love Train, esplorando tra l’altro filoni bizzarri come l’Euro Disco, la Roller Disco, la Gay Disco e catalogando la miriade di sottoculture connesse, presenta una realtà di ben altro spessore…
Per una storia ancora da raccontare…
In una magia che resta ancora intatta…Cosparsa dai riflessi di una luce stroboscopica…
Le origini della Discomusic, storia di una rivoluzione musicale
La grande esplosione di interesse per la disco avviene tra il 1974 e il 1979, anni di grandi successi e di una lunga schiera di gruppi e cantanti; inevitabilmente perché la grande peculiarità del genere è stata quella di aver consumato e bruciato i prodotti in tempi molto ristretti.
La chiamano disco music
“La musica quest’anno si misura in battute al minuto, fra 122 e 144 la chiamano “Disco”. Sembra che tutto il mondo abbia voglia di ballare. Disco è la nuova maniera di dimenticare l’arrivo del 2000, è la chiave per lasciarsi alle spalle gli anni ’60. La prima massiccia alternativa danzante dai tempi del rock’n’roll. E, infine, la più grossa operazione commerciale nel campo dello spettacolo da sempre…”
(Carlo Massarini, Popster, maggio 1979)
La storia della Casablanca Records
Solo un’etichetta fu capace di reggere davvero l’impatto del tempo che scorreva tra le pareti della discoteca: la Casablanca Records, la casa di Donna Summer, Giorgio Moroder, dei Village People, della Ritchie Family, di Meco, Love and Kisses, Paul Jabara e praticamente di tutti gli altri artisti disco-oriented del periodo.
L’arcobaleno della Salsoul
La nuova etichetta fu chiamata Salsoul Records.
Con un multicolore arcobaleno al neon a fare da logo, la Salsoul si caratterizzava per le sue musiche orchestrate in stile Philadelphia, con massicce sezioni di archi e voci molto soul. Ispirata al modello MFSB – impiegando molti degli stessi turnisti utilizzati nei classici dell’epopea Philly – la Salsoul Orchestra fu messa in piedi dal produttore Vincent Montana Jr. che scriveva e arrangiava i brani che la resero popolare.
STUDIO 54 La regina delle discoteche
Era l’Ottava meraviglia del Mondo.
La Camelot del popolo scintillante e dei paparazzi. Al numero 254 Ovest della Cinquantaquattresima Strada a Manhattan, tra la Settima e l’Ottava Avenue era situato il locale di cui per tre anni si è più parlato e scritto al mondo.
La Disco Gay
Nella prima metà degli anni ’70, la disco music era ancora destinata essenzialmente alle minoranze. Detto così fa effetto: uno dei fenomeni musicali di maggior successo e diffusione era in origine solo una musica per neri, ispanici e, soprattutto, gay. Ma tant’è: fu soprattutto negli ambienti omosessuali che questa musica, all’inizio, si sviluppò.
The Best Disco In Town N’ 1 Deejay
I grandi deejay ai quali oggi rendiamo omaggio e che sono stati i pionieri di quest’arte, non hanno cominciato la loro carriera in superclub come lo Studio 54 e lo Xenon, locali equipaggiati con postazioni audio straordinarie, pedane da ballo multilivello, bar con cabaret, addetti alle PR e luccicanti toilette firmate.
Fashion Pack, l’abbigliamento disco
In principio c’era solo il poliestere! Lucide camicie a fiori innaffiate di dopobarba Hai-Karate e aperte in vita, che attiravano e riflettevano le luci multicolori. Maxi soprabiti di vinile color cedro lasciati cadere in modo da rivelare un body blu elettrico. Vestiti che lasciavano scoperte le spalle, con uno spacco all’altezza del cavallo.
I’ve Got The Next Dance, le follie della disco dance
Fin dai riti dionisiaci dell’antica Grecia, alla danza viene attribuito un signìficato liberatorio, sociale e sessuale. Le pratiche dionisiache trascinavano le donne in un delirio che si esprimeva nella danza, che le allontanava dalla monotonia del quotidiano dominato dai maschi.
La Disco music in Italia
Peter Jacques Band, D.D. Sound, Easy Going, Macho, Change; dal ’77 all’80 dietro a questi nomi e sigle si celano i dominatori della scena disco italiana.
(nella foto Mauro Malavasi)
Boogie Wonderland, quattro facce della disco americana
Chic D.C. LaRue Trammps Earth Wind and Fire
Van McCoy e l’Hustle
The Hustle arrivò subito al primo posto della classifica e contribuì in modo decisivo a trasformare la disco da passatempo del sabato sera in filosofia di vita degli anni Settanta. In ogni parte del mondo tutti si precipitarono a prendere lezioni di hustle.